(LA
MOSTRA, IL CUI CATALOGO A CURA DI LUIGI SANSONE VERRA' PRESENTATO CON UNA SERATA APPOSITA IN
DATA 10 DICEMBRE 2012, E' STATA PROROGATA FINO ALL'11 GENNAIO 2013) Presentazione
catalogo: lunedì 10 dicembre 2012, ore 21 La scorsa primavera la personale di Sandro Martini era dedicata a
“Glass Memory”, la monumentale opera, patrimonio della città di Toronto
e dell’Ontario Museum (una parete dipinta a fresco di duecentottanta
metri quadri che interagisce, in un gioco di rispecchiamenti e
confronti, con sei elementi in vetro, incisi e colorati, ciascuno di
sette metri quadri, sospesi su cavi d’acciaio) da lui realizzata per la
grande hall del grattacielo Burano Building, progettato dall’architetto
Peter Clewes. La mostra che si inaugura il primo ottobre
alla Galleria Blu ripercorrerà, attraverso un’accurata selezione di
opere storiche, il periodo (1974-1996), in cui l’artista è stato
rappresentato in esclusiva dalla galleria. L’Arte della fuga è anche
titolo di un’importante personale di Sandro Martini negli spazi di Via
Senato nel 1988. Ecco di seguito un estratto del comunicato stampa di
allora che ben spiega la poetica dell’artista: L’esperienza
di Martini si era avviata nel 1960 con una pittura vitalistica ed
introversa al tempo stesso, un germinare quasi magmatico di tratti che
potevano anche assumere aspetti falso naturalistici ma che parevano
seguire un loro percorso scomponendosi, raggrumandosi, scindendosi,
allungandosi. Nella seconda metà degli anni ’60, il flusso biologico
cromatico è racchiuso da Martini in una serie di bande di colore
dipinte al fondo del quadro, dalle quali partono righe molto sottili
che solcano, con grande forza traente, la tela in diagonale. Agli inizi
degli anni ’70, a poco a poco, quelle righe hanno mutato materiale e
funzione diventando traiettorie; le linee e i colori si espandono e
dilagano al punto da trasformarsi in nastri, corde colorate che
proiettano la tela nello spazio come fili conduttori in una sorta di
circuito elettrico per raccogliere e convogliare tutte le energie
presenti nello spazio.
In questa operazione artistica, fondamentale è il recupero della
manualità: nei nodi, nelle sfilacciature, nei chiodi di legno, nelle
tele stesse che vengono confezionate artigianalmente secondo tecniche
tipiche della cultura contadina del Canavese.
Prima ancora di essere tese, le tele vengono tinte per immersione – non
dipinte – tramite una serie di bagni a caldo di colore dove il variare
della temperatura stabilisce le diverse intensità di colore secondo una
pratica artistica che nel rifiuto del pennello a favore di un rapporto
più diretto e fisico con l’opera dilata ed estende il concetto stesso
di pittura.
Lo sconfinare di elementi al di fuori del perimetro dell’opera
riconduce all’insofferenza verso lo spazio chiuso, testimonia la
perdita d’importanza del quadro in se stesso a confronto con l’opera
tutta. Senza annullare il valore di ogni singolo gesto, in sé compiuto
e significativo come parte di uno stretto rapporto materiale e manuale
con l’oggetto creato, ciò che interessa l’artista è la globalità del
lavoro: l’opera esiste in relazione al tutto, la sua funzione è
assorbire e modificare continuamente spazio e tempo.
In mostra troviamo così opere costruite per stratificazioni di fitti e
intricati flussi di energia, di trame, di linee di fuga, di espansioni
cromatiche in vitale tensione, tutte rilevate in una continuità che si
prolunga oltre lo stretto perimetro del quadro. ………. Martini segue la
crescita del quadro che si propaga dal suo corpo sino a coinvolgere
l’ambiente e gli spettatori stabilendo nuovi e continui rapporti di
forza e modificazioni della realtà che l’artista chiama “quantità”.
Termine questo che esprime la densità di energia che matura nell’opera
per poi disperdersi in tutte le direzioni, non solo sul piano, ma anche
nello spazio. Verranno
anche esposti materiali fotografici ed il progetto relativi alle opere
in vetro inciso realizzate per la chiesa di Ponte de Pedra a Belem,
capoluogo dello stato del Parà in Brasile, su progetto dell’architetto
Giulio Bacchetti.
La mostra, che si inaugura lunedì 1 ottobre 2012 , resterà aperta al
pubblico fino al 16 novembre negli orari consueti della galleria: da
lunedì a venerdì 10-12.30 / 15.30-19.00, sabato 15.30-19.00 (chiuso
domenica e festivi)
Si segnala che è in preparazione il catalogo ragionato delle opere di
Sandro Martini, a cura di Luigi Sansone, che sarà pubblicato da
Edizioni Gabriele Mazzotta.
Dal 2 ottobre 2012 al 11 gennaio 2013.